La crisi mondiale da pandemia ha indebolito anche il nostro Paese ma siamo alla vigilia della ripresa e siamo pronti a ridare una accelerazione al nostro sistema produttivo. Di seguito l'intervista di Michele Rossi a Marco Casanova, Amministratore Delegato di Yamazaki Mazak Italia, per cercare di scrutare cosa ci riserva l'immediato futuro.
In un mondo sempre più ampio e globale dal punto di vista produttivo, la competizione si gioca su un complesso di fattori tecnologici, organizzativi, gestionali, di servizio, che nell’insieme siano in grado di assicurare la massima efficienza per un mercato che detta le regole su prodotti, tempi, qualità, sovente anche processi. Mazak, è considerato leader nella produzione di soluzioni produttive di alto livello tecnologico e di alto livello qualitativo. L’ampia gamma di soluzioni - multitasking, a 5 assi, fresatura, tornitura, CNC avanzati, automazione - completata con un servizio di assistenza dinamico e competente, consentono alla Società di vantare una clientela diversificata sempre di elevato posizionamento competitivo.
Mazak Italia incarna tutte le caratteristiche della Casa Madre: una organizzazione solida, un robusto know how, una evoluzione tecnologica attenta nell’utilizzare strategie sempre meditate per essere vincenti.
La crisi mondiale da pandemia ha indebolito anche il nostro Paese ma siamo alla vigilia della ripresa e siamo pronti a ridare una accelerazione al nostro sistema produttivo, vanto riconosciuto in tutta Europa, che aspetta solo di poterne usufruire. Per cercare di scrutare cosa ci riserva l’immediato futuro, abbiamo intervistato l’ing. Marco Casanova, Amministratore Delegato di YAMAZAKI MAZAK ITALIA.
Come esce il nostro sistema economico da questa nuova crisi?
Se consideriamo la temporalità degli eventi, pur nella calamità dei fatti, posso considerare positivo il fatto di esserci fermati prima degli altri Paesi europei e quindi di avere una buona possibilità di ripartenza prima degli altri. Il brusco fermo che abbiamo adottato ha favorito una riorganizzazione dal punto di vista economico, in attesa della ripartenza. I nostri clienti hanno portato a termine le commesse già pianificate e questo è positivo, ma hanno una visione molto ridotta sulle attività future dato che l’economia delle esportazioni è ferma perchè lo è il mercato estero. Per la nostra produzione è fondamentale che l’estero riparta. Ma i motori sono già caldi perchè in Italia il nostro sistema della subfornitura si è talmente riorganizzato negli ultimi 3 anni con impianti produttivi efficienti e quindi molto produttivi che sono sicuro saprà cogliere tutte le occasioni che si ripresenteranno in un clima di ripresa. Dobbiamo sempre ricordare, come nostro vanto, che l’Italia è da sempre considerata un contoterzista di eccellenza e che la sua fama non è messa in dicussione da nessuno nel campo meccanico, per ragioni di costo, di ottimo utilizzo degli impianti, di estro risolutivo, di velocità di realizzazione delle produzioni. Come Mazak Italia, abbiamo relazioni periodiche con tutte le altre filiali del mondo oltre che con la Casa Madre e posso assicurare che il nostro sistema produttivo è riconosciuto da tutti all’avanguardia. È quindi una certezza che quando il clima si sarà resserenato, l’Italia, con tutte le prescrizioni del caso, sarà un player fondamentale per l’Europa. Un player irrinunciabile per la fornitura di parti e componenti meccanici.
I motori sono caldi per la ripresa e la fama delle nostre aziende è molto alta. Resta comunque l’endemica fragilità delle nostre Pmi che patiscono ogni anche piccolo vento contrario. Cosa fare?
La tipologia della maggior parte delle nostre Pmi, mediamente con un massimo di 15 dipendenti, è certamente la causa della loro sofferenza per i cali di lavoro, anche se, a ben guardare, nell’economia generale si tratta di un blocco di “soli” tre mesi. Il problema è che, proprio per la loro ottima fama sul mercato, le nostre Pmi sono legate alle strategie e alle commesse di grandi gruppi Industriali e di grosse aziende internazionali, che se le contendono ma che non si muovono sulla base dei tre mesi ma su altre strategie e criteri, più economici e finanziari che sostanziali. È noto che il “giorno per giorno” è stata invece la forza che ha fatto crescere le nostre Pmi! Quindi, questa volta è il nostro Sistema Paese che è chiamato a mettere in campo in modo serio e veloce tutte le provvidenze necessarie, giocando un ruolo nuovo e incisivo per mantenere in vita la nostra struttura produttiva togliendo quella sciagurata, quanto falsa idea, che il piccolo imprenditore pensi soltanto al proprio interesse. È evidente che il “pacchetto “rilancio del Sistema produttivo dovrà passare attraverso un aumento del debito, peraltro già previsto in generale, con quota parte mirata a questo settore. Così come è irrinunciabile la proroga degli incentivi Industria 4.0, oggi Transizione 4.0, anche tenuto conto che riguardano soltanto il 13% del totale az